Alcune zone del nostro territorio sono state colpite, di recente, da gravi eventi calamitosi di natura idrogeologica, con fenomeni meteorologici che si sono manifestati con eccessiva intensità.
Il cambiamento climatico a livello globale sta rafforzando le varie precipitazioni, provocando portate di piena e quindi erosioni del suolo, gravi movimenti franosi…
Ultimamente sta assumendo molta importanza l’erosione dei suoli che nel nostro territorio, sta provocando ingenti danni economici.
La soluzione sta nel fatto di gestire meglio i Piani d’uso dei territori e delle sistemazioni del suolo, e quindi comporterà dei costi, dei sacrifici.. La carenza di informazioni sulla corretta utilizzazione dei territori e di sistemazioni del suolo, l’aggravante fenomeno degli incendi boschivi hanno portato ad un’ amplificazione dei processi erosivi.
Nel fenomeno delle esondazioni l’uomo può essere considerato o causa o rimedio a seconda dei
comportamenti e dell’uso che fa del territorio.
Per tutelare tale situazione è stata emanata la legge
Forestale n.3267 del 1923, che ancora oggi costituisce in molte Regioni la normativa fondamentale in materia di boschi e terreni montani, istituiva il vincolo idrogeologico con lo scopo di difendere la stabilità del terreno, evitando turbamenti al buon regime delle acque, condizionando l’attività silvana al raggiungimento di interessi generali inerenti alla difesa del suolo. Questa normativa viene applicata ai 5/6 delle nostre zone boschive che non a caso coincidevano alle zone maggiormente a rischio di dissesti. Inoltre Il bosco svolge nei confronti del suolo due funzioni , la prima è antierosiva, favorendo una diminuzione della portata solida del terreno; L’altra è regimante che agendo sull’idrologia del bacino, regolarizza la quantità effettiva delle portate liquide. Durante una forte pioggia, l’energia cinetica delle grosse gocce d’acqua viene in parte dissipata dalle parti aeree (foglie, rami, tronchi) del bosco e del sottobosco, ed infine dalla lettiera. Oltre un certo limite l’acqua si raccoglie in gocce più grosse che scorrono fino al punto più basso delle foglie e cadono da esse al suolo. La pioggia quindi perde quell’effetto battente che poi è la causa del costipamento del terreno, che innesca l’erosione. Un’altra frazione dell’acqua intercettata scorre lungo rametti, rami e tronco, raggiungendo così il suolo al piede della pianta.
La possibilità di infiltrarsi dipende dal grado di porosità del suolo che varia a seconda di diversi fattori quali la tessitura della frazione minerale, e la presenza di sostanza organica.
Il suolo di un bosco è molto poroso, ed ha una forte velocità d’infiltrazione per cui la pioggia viene facilmente assorbita dal suo vegetale.
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