giovedì 3 gennaio 2008

Il P.A.I. (Piano per l'Assetto Idrogeologico)


Il P.A.I. è uno strumento di pianificazione e programmazione che deriva dalla individuazione delle aree a pericolosità ed a rischio idrogeologico. Esso costituisce il primo strumento della Pianificazione di Bacino (legge n. 183/89).
Il PAI è stato adottato con Delibera n. 15 del 28.06.2001 e pubblicato sul BUR Marche del 06.09.2001; quindi, è seguita la fase delle Osservazioni (prevista dalla L.R. n. 13/99). C’è stata poi l'adozione definitiva e l’approvazione delle Misure di Salvaguardia con D.G.R. del maggio 2003.

P.A.I. -art. 21 N.A. - Adempimenti inerenti la redazione di norme d'uso del suolo per il settore agro-forestale:

l'Allegato B delle N.T. (Norme Tecniche) del P.A.I. contiene le linee guida per una gestione dell'agricoltura che sia rispettosa dell'ambiente, che valorizzi, riqualifichi il territorio con particolare riferimento al dissesto idrogeologico.
Il territorio regionale è stato suddiviso in cinque ambiti territoriali omogenei (pianure alluvionali; bassa collina; media e alta colina; aree montane; aree fluviali e perifluviali) ovvero sono state individuate ed inserite in uno specifico ambito tutte quelle aree che presentano gli stessi problemi agronomici di salvaguardia del territorio.
All'interno di ciascun ambito territoriale omogeneo le linee guida proposte sono nate dall'esigenza di giungere ad un corretto uso del territorio. Esse sono volte :
- alla salvaguardia e riqualificazione del paesaggio e del territorio rurale;
- al recupero e d alla valorizzazione della fertilità dei terreni;
- al recupero delle sistemazioni idraulico-agrarie ed alla valorizzazione del reticolo idrografico minore per una migliore regimazione delle acque;
- all'utilizzo di tecniche di lavorazione del suolo di tipo conservativo;
- alla riduzione dell'erosione superficiale ed al dissesto dei versanti;
- alle azioni agronomiche a basso impatto ambientale.
Vi sono inoltre per le aree in dissesto perimetrate dal PAI delle indicazioni supplementari che riguardano i terreni instabili per movimenti franosi o quiescenti, le aree soggette ad erosione accelerata (calanchi).
L'obiettivo è quello di giungere ad una "Carta delle vulnerabilità delle aree agricole in relazione al dissesto idrogeologico" grazie alla quale saranno individuati cartograficamente gli ambiti territoriali omogenei all'interno dei quali le aree presenti saranno classificate con un differente grado di criticità che determinerà l'orientamento degli indirizzi e delle scelte di carattere gestionale miranti a garantire lo sviluppo e la tutela del territorio.

Dal Comune di Jesi importanti "Linee guida per la gestione del territorio agricolo collinare".

Il Comune di Jesi ha affrontato la questione della gestione del territorio collinare mediante una pubblicazione rivolta ad aziende, a coltivatori individuali a proprietari di fondi rustici limitrofi ai corsi d'acqua.
Nella pubblicazione vengono indicati i problemi ambientali legati all'agricoltura collinare e le possibili soluzioni, quali:
- la reintroduzione delle siepi (fornendo assistenza gratuita per l'impianto di siepi in una particolare aree del territorio comunale);
- le pratiche agricole consigliabili;
- le buone norme per la gestione del deflusso delle acque in collina.

2 commenti:

Classe 4G -Liceo scientifico T.c.o. Fermo ha detto...

(o_o) accidenti che lavoro....bèh lo dobbiamo ammettere siete più bravi di noi...passate da noi se vi va...ciao ciao buon lavoro!

MR ha detto...

Aggiungo solo che l'indirizzo del blog del liceo Onesti di Fermo è http://alcesticalzecchi.blogspot.com/