giovedì 29 novembre 2007

RIFLESSIONI … PREZIOSE

L’importanza di studiare come far convivere le esigenze evolutive dell’uomo con le caratteristiche intrinseche della Natura di cui egli fa parte rappresenta uno dei punti fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo stesso.
Questo concetto può essere brillantemente sintetizzato dall’affermazione di Francesco Merlo:
“….perché nessun Uomo ha mai visto la Terra senza Uomini”.
Parlare di DISSESTO IDROGEOLOGICO significa puntare l’attenzione sia sull’uomo sia sulla Natura. Non si può negare, infatti, che in moltissimi casi l’Uomo fa di tutto per accentuare i dissesti naturali. Ma è vero anche che in altrettanti casi la Natura fa la sua parte, tramite semplici fenomeni di Geodinamica Superficiale associati ad intensi fenomeni atmosferici o a naturali movimenti di masse che portano quindi ad inevitabili risentimenti sismici.
Ci si può riferire ad una semplice realtà: “la terra è in continuo movimento” dicendo, infatti, che alla base della “demonizzazione” del cosi detto dissesto idrogeologico c’è sicuramente la difficile comprensione ed accettazione della realtà a cui ci si può riferire. Non solo si può intendere l’evolversi dei Continenti, ma anche fenomeni evolutivi tipici del plasmarsi e dell’evolversi della superficie terrestre!
Si può dedurre che l’uomo cerca di adattare le sue esigenze evolutive a quelle del pianeta che lo ospita.
Infine ci si dovrebbe impegnare a far si che gli incaricati della gestione della Cosa Pubblica tengano ben presente l’esigenza evolutiva della natura in cui l’uomo è solo un componente che cerca di evolversi a sua volta.

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